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Dimmi il tuo cognome e ti dirò chi eri!

BI Prato
Postato il: 23/07/21
Tempo di lettura: 2 minuti, 27 secondi


Siamo abituati a considerarlo parte integrante della nostra identità, eppure rientra fra i dati personali “solo” da qualche secolo: stiamo parlando del cognome.

 

 

Surname o last name, in inglese. Prima del 1066 – anno dell'invasione normanna dell'Inghilterra da parte di Guglielmo il Conquistatore – il cognome non era affatto diffuso sull'isola: il nome di battesimo era tutto ciò che serviva per identificare una persona, anche considerata la scarsa densità di popolazione. La conquista normanna introdusse l'usanza di affiancare al nome un secondo appellativo, decisione che permise di censire e al contempo controllare la crescita degli abitanti. Pur gradualmente, verso il XV secolo il surname fu comunemente utilizzato e divenne ereditario.

 

 

Come la sua origine, anche l'etimologia dei cognomi inglesi è curiosa: alcuni rimandano a luoghi o elementi naturali (come Hill, Woods, Woodman, Greenwood, Attwood, Oakley, Bark, Root, Stone); altri all'aspetto esteriore della persona. Così, Black (o Blake) poteva indicare un uomo dai capelli neri, mentre Blunt un individuo dalla chioma bionda. Una persona robusta avrebbe potuto portare il cognome Bull, rispetto a Little (o Small), associati a un individuo di bassa statura.

 

 

L 's finale o il suffisso son in Inghilterra; la O' in Irlanda; il prefisso gaelico Mac significano tutti son of e identificano il portatore del cognome con la sua famiglia d'origine: Williams, Williamson, O'Reillys, MacNeills e Fitz (quest'ultimo dal normanno fils de, "figlio di") sono solo alcuni dei moltissimi esempi di cognomi derivati dal nome del padre.

 

 

Talvolta, anche un secondo nome poteva essere impiegato come cognome: ad esempio, un bambino battezzato “John Gilbert” avrebbe potuto vedere il suo second name trasformarsi, nelle generazioni successive, in un vero e proprio last name. E naturalmente, anche la professione poteva identificare con chiarezza un individuo: Miller, Baker, Smith, Fletcher, Knight, Fisher, Cook, Gardener, Turner, Chapman sono alcuni esempi.

 

 

Infine, a determinare un cognome potevano essere il carattere o la provenienza geografica: Peacock avrebbe potuto indicare una persona vanitosa; Fox, un uomo brillante e scaltro; King, Prince o Bishop, un individuo arrogante e altezzoso; Goodchild o Allgood una persona di buon cuore; Newman, uno straniero.

 

 

Al pari degli italianissimi Rossi o Esposito, dunque, anche i cognomi inglesi rivelano una lunghissima storia d'identità e di particolarità.

 

 

Curiosi di scoprire la vostra?

 

Alla prossima da British Institutes Prato!

 

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(Fonti: www.ramsdale.org/surname.html

           www.localhistories.org/surnames.html

           www.bbc.co.uk/history/familyhistory/get_started/surnames_01.shtml

           www.britishsurnames.co.uk

           www.historic-uk.com/CultureUK/Surnames/

           https://unsplash.com/photos/cqgnUEOaW00)

 






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