BI Poggibonsi
Postato il: 16/01/23
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Il terzo Lunedì di Gennaio è il Blue Monday, cioè il giorno più triste dell’anno. Tranquilli: non parleremo anche noi di come ci sentiamo malinconici e di cosa faremo per essere felici. Anche perché il nostro umore non è cambiato! L’occasione è ghiotta però per fare un piccolo approfondimento sulla cultura anglosassone e sul perché, da secoli, il colore della tristezza è il blu.
Prima però…
...il Blue Monday è un'invenzione pubblicitaria!
Non è vero che il rientro dalle vacanze di Natale, il maltempo e il freddo ci fanno sentire tristi proprio in questo giorno. Citiamo l’articolo di Giulia Mattioli su La Repubblica:
Il Blue Monday è un’invenzione pubblicitaria, che ha funzionato talmente bene da essere stata replicata per anni, ma non ha alcuna delle basi ‘scientifiche’ che millanta. La storia non è particolarmente complessa, ma nel tempo ha preso varie diramazioni: sarebbe stata una agenzia di viaggi, la Sky Travel, a coniare il termine nel 2005 e utilizzarlo in un comunicato stampa che invitava a prenotare una vacanza per combattere la malinconia di gennaio.
Il concetto di Blu Monday, secondo la trovata pubblicitaria, si basava addirittura su un’equazione matematica, un calcolo scientifico che metteva in relazione vari fattori (tristi), calendario e probabilità. Tale ‘evidenza’ scientifica portava l’attestato di credibilità perché firmata dal dottor Cliff Arnall, psicologo dell’Università di Cardiff (che in seguito ha preso le distanze, anche perché Arnall non era un docente ma un tutor part-time).
L’equazione è finta: “è stupida, non ha nemmeno senso matematicamente”, scrisse diversi anni fa Ben Goldacre sul Guardian, spiegando nel dettaglio il subdolo meccanismo di questo tipo di marketing pseudo-scientifico che ha portato a ‘creare’ persino il giorno più felice dell’anno.
Se volete approfondire tutta la storia di questa clamorosa bufala, ecco l’articolo intero.
L’unico fondamento veritiero è proprio il colore blu, spesso associato simbolicamente alla tristezza...ma tutto l’anno, non solo oggi!
Perché la tristezza è blu?
Per voi che state imparando l’inglese è interessante sapere che feeling blue è un modo di dire, un idiom, che significa “essere tristi”. Anche in francese esiste un detto simile, “avoir le blues”. Il genere musicale blues si chiama così perché estremamente malinconico: la “blue note”, tipica di questo genere, in inglese si chiama anche “worried note”!
L’origine di questa simbologia non è chiara, ma la prima testimonianza scritta appartiene proprio al mondo anglosassone, al padre della letteratura inglese, Geoffrey Chaucer. Nel XIV secolo, lo scrittore inglese inserì all’interno del poema The Complaint of Mars il verso “with tears of blue and a wounded heart”, ovvero “con lacrime blu e un cuore tormentato”.
Did you know that?